Agli Uffizi sta per terminare la mostra ‘Pietro Aretino e l’arte del Rinascimento

Mostra a cura di Anna Bisceglia, Matteo Ceriana e Paolo Procaccioli

Gallerie degli Uffizi, Aula Magliabechiana, 27novembre 2019 – 1 marzo 2020. Catalogo Giunti (289 pagine)

Pietro Aretino ( Arezzo 1492- Venezia 1556) fu poeta,commediografo, drammaturgo, sferzante penna satirica, consigliere di potenti, talent scout di grandi artisti.
Oggi noto principalmente per i suoi celeberrimi quanto scandalosi Sonetti lussuriosi, è stato, nei fatti, una delle voci culturali più autorevoli del Cinquecento, un intellettuale assai temuto da signori e alti prelati, amico del condottiero Giovanni dalle Bande Nere, del cardinale Giulio de’ Medici, che lo portò a Roma alla corte di Papa Leone X, e di maestri come Tiziano, Raffaello, Parmigianino, che lo ritrassero nelle loro opere e con i quali intratteneva fitte e appassionate corrispondenze epistolari.

Alla poliedrica figura di Aretino, anticipatore (per stessa ammissione di Giorgio Vasari) della storia e critica dell’arte come disciplina autonoma, gli Uffizi dedicano ora, per la prima volta in assoluto,la grande mostra ”Pietro Aretino e l’arte del Rinascimento”arricchita da importanti prestiti di musei internazionali. Il percorso espositivo raccoglie oltre cento opere tra pittura, grafica, libri a stampa, scultura, arti decorative, che raccontano la vita e lo spirito di Aretino nei luoghi simbolo del Rinascimento, dove egli visse ed esercitò la sua grande influenza sul fervido mondo culturale della prima metà del Cinquecento: la Roma dei papi Medici, la Mantova dei Gonzaga, la Venezia del doge Gritti, la Firenze dei duchi Alessandro e Cosimo I, ma anche Urbino, Perugia, Arezzo, Milano.
pietro aretino loc. mostra
Ad aprire la mostra è il Ritratto di Pietro Aretino, uno dei capolavori di Tiziano: conservato nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti, si trova a Firenze dal 1545, anno in cui fu donato dallo stesso letterato al duca Cosimo de’ Medici. Opere celeberrime testimoniano alcuni tra i principali momenti della vita di Pietro, dagli esordi tra Arezzo e Perugia, all’approdo alla corte pontificia a Roma, dove entra in contatto con Raffaello (in esposizione il Ritratto femminile prestato dal Museo di Strasburgo e un arazzo dei Musei Vaticani), fino al trasferimento nel nord Italia, a Mantova prima, infine a Venezia, rappresentata soprattutto da altre opere di Tiziano, tra le quali lo Stendardo della Resurrezione, prestito speciale della Galleria delle Marche di Urbino.

Da segnalare poi la rassegna dei ritratti dei potenti con i quali Aretino fu in contatto (tra questi, anche un busto in bronzo di Carlo V opera di Leone Leoni dal Louvre), e la sezione finale della mostra, intitolata “Imago Petri” e focalizzata sulla efficace promozione visiva che Aretino seppe fare della sua figura, con una attenta strategia di marketing comunicativo: dipinti, medaglie, stampe, libri oggetti di uso ‘griffati’ con il suo nome ed il suo volto, quasi una sorta di ‘linea’, grazie alla quale il sagace intellettuale toscano riuscì far conoscere se stesso e la propria immagine. Protagonista di questa parte dell’esposizione è il ritratto del Kunstmuseum di Basilea recentemente attribuito a Tiziano, in cui Aretino appare assai giovane, con in testa un copricapo allora assai di moda, lo ‘scuffiotto’. Di origini umili (era figlio di un calzolaio e di una cortigiana) Aretino ebbe a Perugia una formazione artistica e, per qualche tempo, coltivò velleità di carriera nell’ambito della pittura.

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Il suo vero, grande talento naturale fu però la scrittura, che praticò in varie forme a partire dai poemetti satirici (le Pasquinate), fino a comporre, nel 1526, i Sonetti lussuriosi, caratterizzati contenuti esplicitamente pornografici che lo resero immediatamente famoso tra i suoi contemporanei. In mostra si possono ammirare le pagine dell’edizione originale (illustrata a Venezia su ispirazione dei disegni eseguiti dall’allievo più talentuoso e versatile di Raffaello Sanzio, Giulio Romano), miracolosamente scampata ai roghi di successive messe all’indice da parte della censura e poi appartenuta anche al figlio del compositore e musicista Arturo Toscanini. Una ricca selezione epistolare testimonia poi l’altra grande novità della produzione di Aretino, costituita dall’immenso corpus di oltre 4000 lettere attraverso le quali l’intellettuale toscano ebbe modo di parlare e condividere le proprie idee con i principali protagonisti della sua epoca. Nella loro caratteristica di storia in presa diretta, le Lettere – per la prima volta redatte per essere pubblicate e diffuse a una crescente platea di lettori – sono un colossale giornale ante litteram, in cui i pensieri dell’Aretino sulle arti assumono l’aspetto di vere e proprie recensioni, ponendosi dunque alle basi della nascita della moderna storia e critica dell’arte. Pietro infatti fu amico e corrispondente di alcuni tra i maggiori artisti del tempo, come Raffaello, Michelangelo, Parmigianino, Sebastiano del Piombo, Tiziano, Tintoretto, e Jacopo Sansovino. Il costante confronto con questi personaggi gli fornì gli strumenti necessari per comprenderne i segreti, raccontarli al suo pubblico e sviscerarne vari aspetti, stili e caratteristiche. Fu così che poté intuire, come un vero e proprio talent scout, le capacità dei giovani più dotati sulla piazza, quali Leone Leoni, Tintoretto, Danese Cattaneo e di promuoverli sulla scena internazionale grazie alla autorevolezza della sua parola.

La mostra include anche un ‘cameo’ cinematografico: per rendere omaggio alla profonda amicizia tra Aretino e Giovanni dalle Bande Nere, vengono proiettati segmenti del ‘Mestiere delle armi’, film di Ermanno Olmi dedicato alla figura del grande condottiero mediceo, nel quale l’intellettuale, interpretato dall’attore Sasa Vulicevic, svolge il ruolo di voce narrante e compare in numerose scene.

‘Pietro Aretino e l’arte del Rinascimento’ si inserisce nell’ampia serie di eventi organizzati dalle Gallerie degli Uffizi e dalla città di Firenze nell’anno 2019 per il cinquecentenario della nascita di Cosimo I ed anticipa, al tempo stesso, le celebrazioni per l’anno di Raffaello, tra pochi mesi.

A Livorno il VI trofeo velico“Controvento”

 Le vele contro la violenza alle donne

 

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A Livorno,domenica 19 gennaio 2020, “Controvento”spiega le vele contro la violenza alle donne. La manifestazione è organizzata dal Comune di Livorno e dalla rete Anti violenza Città di Livorno ( costituita da Comune, Questura, Arma dei Carabinieri, ASL Toscana e Associazione Ippogrifo).
Il trofeo, uno degli appuntamenti del calendario Novembre Antiviolenza 2019, avrebbe dovuto svolgersi il 24 novembre scorso ma le condizioni meteo non lo hanno mai permesso. Da qui la decisione di programmarlo per domenica prossima con le imbarcazioni in mare pronte a veleggiare con i drappi rossi  per ricordare tutte le donne vittime di violenza.
La cerimonia di premiazione  è fissata per le ore 18 presso la sede del Circolo Nautico – viale Italia , n.12.
Alla cerimonia sono invitate le autorità cittadine.  Monica Manucci Vicesindaca del Comune di Livorno, Fabrizio Monacci Presidente della Lega Navale Italiana, Franco Galigani Presidente del Circolo Nautico e Maria Giovanna Papucci presidente di Ippogrifo.

l Museo Galileo per la Giornata Nazionale del Braille 2016 20 e 21 febbraio

 

scrittura braille

 

Il braille è un sistema di scrittura e lettura a rilievo per non vedenti ed ipovedenti messo a punto dal francese Louis Braille nella prima metà del XIX secolo.Consiste in simboli formati da un massimo di sei punti, impressi con un punteruolo su fogli di carta spessa o di plastica. Il punteruolo viene orientato da chi scrive entro caselle solitamente della grandezza di circa 3 × 2 millimetri o più.

La Giornata nazionale del braille è una ricorrenza istituita con la legge n. 126 del 3 agosto 2007. La giornata si celebra annualmente il 21 febbraio, quale momento di sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei confronti delle persone non vedenti, in coincidenza con la Giornata mondiale della difesa dell’identità linguistica promossa dall’Unesco (l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura). Infatti, questo sistema consente ai ciechi di accedere al patrimonio culturale scritto dell’umanità.

Nell’ambito di tale giornata, le amministrazioni pubbliche e gli altri organismi operanti nel settore sociale possono promuovere idonee iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, nonché studi, convegni, incontri e dibattiti presso le scuole e i principali mass-media, per richiamare l’attenzione e l’informazione sull’importanza che il sistema Braille riveste nella vita delle persone non vedenti e di quanti sono coinvolti direttamente o indirettamente nelle loro vicende, al fine di sviluppare politiche pubbliche e comportamenti privati che allarghino le possibilità di reale inclusione sociale e di accesso alla cultura e all’informazione per tutti coloro che soffrono di minorazioni visive.

Per il secondo anno consecutivo il Museo Galileo  a Firenze,  da tempo promotore di attività rivolte a visitatori non vedenti e ipovedenti , partecipa alla Giornata nazionale del Braille (21 febbraio) con un programma ricco di interessanti iniziative, realizzate grazie alla collaborazione della Stamperia Braille della Regione Toscana e dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.

Sabato 20 febbraio, alle 18, il teatro Nicolodi  ha ospitato una conversazione con Andrea Gori e Sara Bonechi, del Museo Galileo, incentrata sulla vita e sulle scoperte scientifiche di Galileo. Per l’occasione gli abiti del grande scienziato e della Granduchessa Cristina di Lorena, filologicamente ricostruiti, sono stati a disposizione del pubblico, che ha potuto  provare a indossarli, sperimentandone la complessità degli intrecci e toccandone i preziosi tessuti.

Domenica 21 febbraio è previsto un pomeriggio ricco di appuntamenti. Alle 15 i visitatori potranno partecipare a un’attività didattica che introduce alla figura e alla storia di Louis Braille, inventore della scrittura che porta il suo nome e che rientra di diritto fra i personaggi della scienza. Il laboratorio, rivolto a tutti, propone un approccio al codice Braille attraverso esperienze sensoriali e giochi didattici. Alle 16 la professoressa Emma Angelini del Politecnico di Torino presenterà “A lume di naso”, un percorso che conduce alla scoperta di uno dei sensi meno conosciuti, ma allo stesso tempo molto affascinante: l’olfatto. L’attività ci dimostrerà come, spaziando tra profumi ed essenze diverse, si possa comprendere la fisiologia dell’olfatto e la chimica degli odori. Il percorso sarà intervallato dalla lettura del racconto ‘I Mnemagoghi ‘di Primo Levi.

A partire dal 21, e fino al 28 febbraio, sarà inoltre possibile visitare la mostra Tecniche e strumenti per la scrittura Braille, già ospitata dal Museo Galileo dal 18 febbraio al 5 marzo 2015, che illustra, attraverso la modalità comunicativa della “visita tattile”, le opportunità di accesso e fruizione delle opere da parte dei visitatori non vedenti. L’iniziativa si propone inoltre di sensibilizzare il pubblico dei vedenti verso la tematica della disabilità visiva, facendo conoscere un diverso codice di comunicazione. La mostra presenta infatti strumenti per la scrittura in Braille, esempi tattili del primo Novecento che documentano l’attività della Stamperia Braille di Firenze, e le matrici utilizzate per le illustrazioni contenute all’interno della guida Braille al Museo Galileo

 

A Cortona una mostra dedicata alla scrittura etrusca

mostra scrittura

La diffusione della scrittura etrusca è un tema affascinante che ci parla di introduzione di una lingua e di una cultura, quella del popolo etrusco, per mezzo di conquiste, contatti commerciali, scambi di idee, diretti o mediati, in tutto il bacino del Mediterraneo fra il VII sec. e il I sec. a.C.
Caratteristica saliente di questo idioma è che ad oggi, nonostante le grandi conquiste degli studi, benché si possa leggere con una certa facilità (utilizza un tipo di alfabeto greco), non è ancora ben compreso, soprattutto nei significati specifici delle parole, che non presentano parentele comuni con lingue antiche più note (specialmente quelle indoeuropee come il greco e il latino).
Questa arretratezza nella comprensione dipende essenzialmente dalla scarsa quantità di testi lunghi (in particolare dalla perdita di tutta la letteratura etrusca), e dalla brevità e ripetitività di altri tipi di testo di natura funeraria, giuridica o commerciale.

scrittura etrusca

Tutto ciò ha contribuito a creare intorno alla lingua e al popolo etrusco un alone di mistero, alimentato anche da una distorsione eccessiva della loro immagine, derivata dagli scavi archeologici ottocenteschi che mirarono essenzialmente ad indagare i sepolcri, con tutto quello che ne consegue rispetto al tema della ritualità, e dell’idea immanente di preparazione meticolosa al momento della morte.
In questo senso anche la nota vicenda dell’origine di questo popolo trae alimento da una lingua che, anche agli orecchi dei contemporanei, pareva incomprensibile e arcaica.

scrttura etrusca su piatto

Le recenti scoperte di epigrafi etrusche presso il sito di Lattes, Montpellier, che attestano la presenza stabile di probabili mercanti etruschi in suolo francese, il ritrovamento pochi anni orsono, a Cortona, del terzo testo etrusco più lungo al mondo, la Tabula cortonensis, nonché il progredire degli studi rispetto all’ultima mostra specifica, organizzata ormai oltre trenta anni fa, hanno portato il Museo del Louvre, il Museo Henri Prades di Lattes, e il MAEC di Cortona, da tempo legati da rapporti scientifici, a progettare una mostra, dal titolo “Les Étrusques en toutes lettres. Écriture et société dans l’Italie antique”, che intende rendere conto delle ricerche più recenti sul tema.
Una scelta di documenti, tra i quali alcune testimonianze maggiori dell’epigrafia etrusca (dalla Mummia di Zagabria alle lamine di Pyrgi), e più in generale della pratica della scrittura nel Mediterraneo antico, illustrerà la diversità dei supporti e delle tecniche della scrittura, ma anche le acquisizioni della ricerca.

L’esposizione intende far luce su tutti questi aspetti, dimostrando, con un nuovo catalogo, il progredire degli studi nella sintassi e nella grammatica, attraverso una rilettura o nuova presentazione di molteplici epigrafi, alcune delle quali di novità assoluta.

 

 

Prosa d’autore al teatro del Giglio di Lucca

 

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La Compagnia Umberto Orsini porta a Lucca in marzo ( 18 e 19 ore 21, 20 ore 16,30) sulle scena del teatro del Giglio un capolavoro del grande autore americano Arthur Miller dal titolo ” Il prezzo con Umberto Orsini , Massimo Popolizio che ne firma la regia, Elia Shilton  ed Alvia Reale.

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“l testo di Arthur Miller fotografa con spietata lucidità e amara compassione le conseguenze della devastante crisi economica avvenuta negli Stati Uniti nel ‘29. Figli di un padre che ha subito drammaticamente la crisi, due fratelli si incontrano dopo alcuni anni dalla sua morte per sgomberare un appartamento, che sta per essere demolito, in cui sono accumulati i mobili e gli oggetti raccolti dal padre nel corso della vita. Un vecchio broker è chiamato per stabilirne il prezzo. Da questo semplice spunto emergono tutte le incomprensioni e le menzogne che la paura della perdita improvvisa del benessere può esercitare su chi si dibatte nella crisi. Miller tratta il tema con la consueta maestria, facendoci scoprire un capolavoro che, pur venendo da lontano, ci porta ai nostri giorni così pieni di incertezze.”

Per informazioni e prenotazioni

Biglietteria  del Teatro del Giglio
Tel. 0583 465320

Realizzata una nuova sala studio presso il Gabinetto Disegni e Stampe delle Gallerie degli Uffizi

 

Nuova sala sudio

                       Nuova sala sudio

Il Gabinetto Disegni e Stampe delle Gallerie degli Uffizi è collocato al Piano Nobile dell’edificio vasariano . Conserva una delle raccolte grafiche più importanti al mondo, ovvero circa 177mila opere, un terzo delle quali annualmente chiede di essere visionato da circa 1200 studiosi che lo frequentano, provenienti da tutto il mondo.
Per ovviare alla crescente domanda di consultazioni e per le pressanti esigenze di ampliamento degli spazi , l’istituto necessitava di una sala studio più ampia e dotata di tecnologie all’avanguardia (strumenti multimediali e postazioni informatiche) tali da consentire l’esame dei documenti nelle migliori condizioni di spazio, di luce e di sicurezza.

Finalmente , dopo due anni di lavori, durante i quali l’attività dell’istituto non si è mai fermata, il Gabinetto Disegni e Stampe delle Gallerie degli Uffizi può oggi dotarsi di una nuova sala studio, completa di biblioteca e fototeca, che sarà aperta agli studiosi entro giugno 2016 e che oggi ( 15/02/2016) per la prima volta è stata presentata ai media. L’opera è stata possibile grazie a vari anni di finanziamenti statali cui si è aggiunto il generoso sostegno della Fondazione non profit Friends of Florence attraverso il contributo del Peter Cundill Study Center

Il 18 febbraio Firenze ricorda l’ultima discendente del ramo granducale dei Medici

I Medici sono una delle più note famiglie d’Europa che hanno governato la città di Firenze e la Toscana dal 1434 al 1737

 

 

Quadro di Antonio Franchi ( 1690-91)

Anna Maria Luisa de’ Medici  ritratto di Antonio Franchi ( 1690-91)

Anna Maria Luisa (o Ludovica) de’ Medici, principessa elettrice del Palatinato (Firenze, 11 agosto 1667 – Firenze, 18 febbraio 1743), fu l’ultima rappresentante della casata fiorentina dei Medici.Unica figlia femmina del Granduca Cosimo III e della principessa Margherita Luisa d’Orléans, divenne nel 1690 la seconda moglie di Giovanni Carlo Guglielmo I, Principe elettore del Palatinato.(Il principe elettore è una carica del Sacro Romano Impero assegnata ad un esiguo numero di principi tedeschi componenti il collegio elettorale al quale, a partire dal XIII secolo, spettava l’elezione dell’imperatore.)
A seguito della morte del marito Anna Maria Luisa ritornò a Firenze, dove visse fino alla morte il 18 febbraio 1743: con lei si estinse la linea primogenita di Casa Medici dato che dal matrimonio non erano nati figli, come non avevano avuto discendenti i fratelli Ferdinando e Gastone. Per testamento lasciò la grandissima collezione artistica che apparteneva alla famiglia, e che ella ereditò dal fratello Gian Gastone, ultimo granduca della famiglia, alla sua morte nel 1737, allo stato toscano.

Anche quest’anno il 18 febbraio sarà celebrato l’anniversario della morte dell’ultima discendente del ramo granducale della dinastia Medici . Per l’occasione il Museo delle Cappelle Medicee resterà aperto dalle 8.15 alle 13.50 con ingresso gratuito e alle ore 11 è programmata la deposizione dell’omaggio floreale alla  tomba dell’Elettrice Palatina da parte del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina che muoverà dal Palagio di Parte Guelfa alle 10.45. Prevista la presenza di alcune delle principali Autorità cittadine. Ma non solo. Le Gallerie degli Uffizi e il Comune di Firenze propongono per mercoledì 18 febbraio un appuntamento di rievocazione del personaggio storico in collaborazione con l’Associazione MUS.E. Il pubblico, infatti, alle ore 15 (con repliche alle 16 e alle 17) avrà l’occasione di incontrare Anna Maria Luisa de’ Medici (Elettrice Palatina) in uno dei luoghi per lei più significativi, ovvero nella Sala di Bona di Palazzo Pitti (in Galleria Palatina). L’incontro con il personaggio, seguito da un dibattito con il pubblico, sarà l’occasione per meglio comprendere i tratti della figura e per immergersi nel contesto della Firenze del XVIII secolo, avviando un inedito e coinvolgente dialogo con la storia. L’ingresso nel museo è a pagamento, ma la partecipazione all’incontro è gratuita (massimo 40 persone per appuntamento); la prenotazione è obbligatoria chiamando i numeri 055-2768224 oppure 055-2768558.

Collaborazioni nel 2016 tra Wikimedia Italia ed il Museo Galileo di Firenze

In collaborazione con Icom Italia e Museimpresa, Wikimedia Italia sigla nuovi accordi per i wikipediani in residenza con alcuni tra i maggiori musei italiani, uno dei quali toscano.

Wikimedia Italia (WMI) è un’associazione di promozione sociale che dal 2005 opera nell’ambito dell’Open Culture. Corrispondente italiana ufficiale della fondazione statunitense non-profit Wikimedia Foundation, persegue  esclusivamente obiettivi di solidarietà sociale nel campo della promozione culturale. www.wikimedia.it

ICOM Italia è il Comitato nazionale italiano di ICOM, l’International Council of Museums, organizzazione non governativa creata nel 1946 in rapporto formale con l’UNESCO e presente in tutto il mondo con i suoi 117 Comitati nazionali, 31 Comitati internazionali, 20 Organizzazioni internazionali affiliate, 33.000 membri istituzionali o individuali. ICOM Italia attraverso i suoi organi nazionali, le commissioni tematiche e i coordinamenti regionali, svolge un’intensa attività di analisi e di proposta su problematiche connesse alla gestione dei musei pubblici e privati nel nostro Paese. www.icom-italia.org

Museimpresa – Associazione Italiana Archivi e Musei d’Impresa Nasce a Milano nel 2001 per iniziativa di Assolombarda e Confindustria con l’obiettivo di individuare, promuovere e mettere in rete le imprese che hanno scelto di privilegiare il patrimonio culturale aziendale all’interno delle proprie strategie di comunicazione. La creazione di un sistema di archivi e musei aziendali, la diffusione di standard qualitativi e la promozione del concetto di responsabilità culturale dell’impresa sono tra gli scopi principali dell’Associazione. www.museimpresa.com

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Wikimedia Italia ha selezionato quattro musei italiani pronti ad accogliere per un periodo di circa due mesi altrettanti “wikipediani in residenza”, che garantiranno loro supporto e consulenza. Gli enti interessati sono il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, il MUSE – Museo delle Scienze di Trento, entrambi aderenti al circuito ICOM Italia; la Fondazione Mansutti di Milano, associata a Museimpresa; il Museo Galileo – Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze, anch’esso affiliato Icom Italia e precursore di queste collaborazioni, con cui Wikimedia Italia ha avviato un dialogo fin dal 2014.
Sul modello dell’Artist in Residence, il wikipediano in residenza è una persona di particolare competenza tecnica sui “progetti wiki”, che collabora per un periodo determinato con un’istituzione, allo scopo di valorizzarne il patrimonio nel mondo Wikipedia, oltre a formare i suoi operatori per un proseguimento autonomo dell’opera. Quella del “wikipediano in residenza” è una collaborazione che, facendo incontrare da vicino due culture, quella wikipediana e quella del museo, non resta fine a se stessa ma trasmette agli operatori e al personale museale gli strumenti necessari per poter lavorare autonomamente per la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale e del materiale iconografico posseduto dall’istituzione stessa. I musei candidati sono stati selezionati da Wikimedia Italia in base alle collezioni e al materiale iconografico, al valore artistico, culturale, storico delle stesse, e alla loro unicità. Gli enti prescelti sono risultati i più adeguati a ospitare gli esperti wikipediani, anch’essi selezionati attentamente attraverso un annuncio apparso sui canali di comunicazione esterna dell’Associazione. I quattro wikipediani in residenza sono Marco Chemello per il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano, Simone Massi per la Fondazione Mansutti, Daniele Pugliesi per il Museo Galileo e Niccolò Caranti per il MUSE di Trento. Tutti e quattro si impegneranno a raggiungere gli obiettivi dettati dai musei in accordo con Wikimedia Italia, che potranno interessare all’occorrenza numerose piattaforme di tipo “wiki”, come Wikipedia, Wikimedia Commons, Wikisource, nonché le liste di discussione “GLAM – Galleries, Libraries, Archives, Museums”.

La collaborazione con i musei è stata possibile anche grazie ai rapporti di collaborazione avviati nel corso del 2015 da Wikimedia Italia con ICOM Italia e con Museimpresa – Associazione Italiana Archivi e Musei d’Impresa, nell’ambito dei fondi messi a disposizione dalla Wikimedia Foundation per la nostra Associazione e a seguito della pubblicazione di due bandi appositi. Grazie a queste partnership, inoltre, Wikimedia Italia potrà offrire ai propri soci anche condizioni agevolate pluriennali per l’ingresso nei musei coinvolti nell’iniziativa.
Contatti Wikimedia Italia alessandra.gasparini@wikimedia.it – 039 5962256 Portavoce: Maurizio Codogno · press@wikimedia.it – 335 6331379 Responsabile GLAM per Wikimedia Italia: Virginia Gentilini – virginia.gentilini@wikimedia.it

Buon compleanno, Galileo!

Un ricevimento alla corte dei Medici

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Domenica 14 febbraio 2016 presso il Museo Galileo di Firenze si festeggia il compleanno del grande scienziato. Protagonista dell’evento sarà Galileo in persona che, dialogando con ospiti e visitatori, illustrerà alle 15, alle 16 e alle 17 le preziose collezioni di strumenti scientifici. Altri personaggi in costume d’epoca animeranno le sale del museo sulle note di uno speciale accompagnamento musicale a cura dell’Associazione Liberenote.

Per concludere il pomeriggio, dalle 17.30 alle 18.30, i visitatori potranno gustare un assaggio di “aperitivo galileiano”, offerto da Opera Laboratori Fiorentini e preparato seguendo i riferimenti ai cibi e alla buona tavola presenti nelle opere dello scienziato e nelle lettere della figlia Suor Maria Celeste.

Per l’occasione il museo rimarrà aperto straordinariamente fino alle 19.00.

Le celebrazioni si svolgeranno in parallelo anche presso la sezione zoologica del Museo di Storia Naturale “La Specola” con visite guidate, alle 14.30, alle 15 e alle 15.30, della Tribuna di Galileo; monumento costruito nel 1841 per ricordare le scoperte scientifiche galileiane e i protagonisti degli avanzamenti delle scienze sperimentali.

 

Museo Galileo

Piazza dei Giudici 1, Firenze

Ingresso € 9,00 – ridotto € 5,50

 

Museo “La Specola”, Tribuna di Galileo

Via Romana 17, Firenze

Ingresso € 6,00 – ridotto € 3,00

 

Per informazioni:

055 265311; e-mail:info@museogalileo.it

 

Grazie all’iniziativa promozionale tra il Museo Galileo e il Museo “La Specola”, i visitatori in possesso del biglietto intero di uno dei due musei potranno accedere all’altro museo acquistando il biglietto ridotto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le prossime iniziative presso il centro culturale “Il Funaro”

 

 il Funaro

Sabato prossimo, 6 febbraio, dalle ore 17 alle ore 18.30 il Funaro presenta il laboratorio di creazione manuale per bambini (dai 4 agli 8 anni) e genitori (ma anche nonni, zii, fratelli maggiori, baby sitter),  dal titolo “A quattro mani”.

Terzo di cinque appuntamenti (gli altri saranno il 5 marzo e il 2 aprile), a cura di Eleonora Spezi, artista a scenografa (anche per i Fratelli Forman di Praga) che anche quest’anno traccia un percorso che parte dal racconto per finire nella creazione di un oggetto scenico.

La particolarità della proposta sta nel creare uno spazio di “dialogo creativo” fra adulti e bambini, per sviluppare insieme, un nuovo approccio alla manualità. “Dire Fare Raccontare” è il sottotitolo di questo laboratorio in cui i genitori saranno invitati a proporre una storia, vera o inventata, di cui sono stati testimoni o che hanno letto in un libro, per arrivare a coinvolgere il gruppo nella realizzazione di un oggetto, un vestito, un piatto, o quel che maggiormente verrà ispirato dal racconto. Le piccole creazioni, realizzate con tecnica mista, potranno essere portate a casa e saranno utili per ricordare che il teatro è fatto anche da scenografi, costumisti ed artigiani, creatori che stanno dietro le quinte ma indispensabili quanto attori e registi per mettere in scena uno spettacolo.

Prenotazione fortemente consigliata: telefono 0573 977225. Ingresso € 15 (adulto e bambino), ridotto tesserati il Funaro € 12.

Alle ore 21 ultima replica di “The W​alk”, della compagnia italo australiana Cuocolo/Bosetti: un spettacolo per venti spettatori alla volta per le strade di Pistoia.

​  Il 26 e 27 febbraio, il duo, ancora al Funaro, dove sta conducendo una residenza creativa, presenterà in debutto assoluto “Roberta cade in trappola – The space between”, frutto di questo periodo di lavoro.​

Da venerdì 5 a domenica 7 febbraio il laboratorio di Teatro sensoriale Dis(&)abili, dal titolo “Abitare il proprio corpo”. A cura di Arianna Marano e Romina Breschi e proposto dal Funaro, in collaborazione con Skacciapensieri (progetto per adulti disabili per conto dei Comuni di Agliana, Quarrata e Montale, gestito dalla Cooperativa GLI ALTRI di Pistoia),  le tre giornate saranno un viaggio alla scoperta del corpo e delle emozioni che lo animano. Dove abita in noi questo sentire? E dove arrivano le nostre emozioni? Quanto coraggio ci vuole per farle uscire? Il laboratorio, concepito comeun’officina sensoriale” per scoprire come la nostra fisicità racconti di noi, è indirizzato a tutti coloro che vogliono sperimentare una nuova percezione espressiva: operatori sociali, insegnanti, artisti, danzatori, diversamente abili e chiunque sia interessato e abbia almeno 16 anni. Costo: da € 60 a € 100.

Giovedì 11 febbraio, alle ore 18.30, protagonisti i libri con il primo appuntamento di “Scusate il ritardo. Libri usciti ieri che leggeremo anche domani”.

Certi libri possono cambiarci la vita o “semplicemente” arricchirla. Quando capita vorremmo condividere con più persone possibile la nostra esperienza di lettori. Compito di una biblioteca è di preservare i libri dall’oblio della mancata ristampa, dalle terre desolate della irreperibilità. Per questo il Funaro, che ne possiede una – parte delle rete documentaria della provincia di Pistoia, fra le più fornite di testi sul teatro contemporaneo, in Toscana, e sede dell’ Archivio del produttore internazionale Andres Neumann – ha pensato di creare un progetto che prevede l’intervento di un personaggio invitato a presentare un testo che rischia l’estinzione senza meritarla nella speranza che, a una latitanza editoriale, si opponga l’entusiasmo dei venticinque lettori di manzoniana memoria!

L’appuntamento di apertura di “Scusate il ritardo. Libri usciti ieri che leggeremo anche domani” è con “Homo faber”, un romanzo di Max Frisch pubblicato nel 1957 e ancora reperibile presso Feltrinelli Editore anche se certamente non molto diffuso. Lo introdurrà, con la passione e la competenza che lo contraddistinguono, Claudio Rosati. Ingresso libero.

Venerdì 12 febbraio, alle ore 21, ancora un appuntamento dedicato alla letteratura ed aperto a tutti: si festeggia, con qualche giorno di ritardo, il Compleanno d’autore di Charles Dickens, nato il 7 febbraio 1812, e quindi a 204 anni dalla lieta data. La passione per il teatro di Charles Dickens, che lo ha spesso portato a calcare le scene come attore amatoriale, si è trasformata nell’ultima parte della sua vita in un’intensissima attività di lettore professionista dei suoi romanzi. La necessità di un contatto diretto con il pubblico, unita alla capacità istrionica di evocare i suoi personaggi indimenticabili offrendo loro la sua voce versatile, hanno reso possibili entusiasmanti tour per l’intero Regno Unito e l’Europa, durante i quali Dickens alternava la lettura di dodici copioni, risultati dalla rielaborazione di parti dei suoi romanzi. Un autore/inteprete che riscosse molto successo e che il pubblico contemporaneo può provare a immaginare pensando, ad esempio alle qualità espressive, sulla scena, di Daniel Pennac, già ospite del Funaro, in passato con “Storia di un corpo” e che tornerà prossimamente (il 18 e 19 marzo) per “Un amore esemplare” (dal libro a fumetti ominimo creato con la fumettista Florence Cestac che sarà in scena con lui).

La serata prevede la lettura del copione estratto dal romanzo “Dombey e figlio a cura del laboratorio di arte e tecnica della parola condotto dall’attore Loriano Della Rocca presso il Funaro.

“Scusate il ritardo” e i “Compleanni d’autore”, si inseriscono nel progetto  “La biblioteca, l’isola, le sue voci” che prevede anche la “Libreria Ambulante”. Tre idee che insieme ai “sempreverdi” “Raccontamerende” (letture e merenda per i più piccoli ogni 3° giovedì del mese) e “Leggiamo poi si vedrà” (incursioni fra letteratura e cinema ogni 4° venerdì del mese) sono altrettanti pretesti per occuparsi di libri e letteratura, con una tendenza “vivificatrice” che mira a stimolare la curiosità e semplicemente a coltivare una passione da nuove prospettive. Cinque possibilità (con posti limitati, è fortemente consigliata la prenotazione) per imparare ad amare i libri o amarli sempre più.

il Funaro Centro Culturale

Via del Funaro 16/18 – 51100 Pistoia – Italia

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